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I CAPITANI CORAGGIOSSI 

Di Erminia Pellecchia



“I due Mimmi”, alias Mimmo Jodice e Mimmo Paladino, insieme per l'ultima sfida di Valerio Falcone: il porto dell'arte contemporanea – primo in Europa – di Acciaroli.

Nessuno, proprio nessuno riesce a sfuggire alla rete del pescatore di artisti che usa come ami passione e simpatia.

Doti innate, che esaltati dalla grande professionalità e sensibilità di questo giovanissimo art promoter che, a 33 anni, è già tra i protagonisti del sistema dell'arte italiano. Mecenate e manager. L'anello mancante. Una figura insolita che potrebbe colmare il vuoto creatosi negli ultimi anni nella “catena di Sant'Antonio” inanellata dal demiurgo Achille Bonito Oliva e sgranata, a mo' rosario, nei cinque “misteri” gloriosi di opera, critico, mercato, collezionismo, museo.

Il geniale Valerio, cresciuto a latte e arte, è il valore aggiunto dell'empatia, il filo che collega idee e mercato, che canalizza entusiasmi trasformandoli in concretezza, che crea un nuovo pubblico di appassionati.

La distanza non conta per questo Superman, nato e residente a Montecorvino Rovella capace di macinare chilometri in una giornata pur di raggiungere un artista, un critico, un gallerista. Sveglia alle sei, incontro con i clienti della sua Fornace di terracotte griffate e poi in viaggio per visitare mostre e fiere del settore, sviluppare collaborazioni, proporre prospettive innovative e produrre eventi.

Eccolo al fianco di Abo (nella foto sul set di Fuori Quadro), un attimo dopo con Lia Rumma ed Eduardo Cicelyn, subito dopo a Bologna, Torino, Roma, Milano e, sulla via del ritorno, al Madre di Napoli.

“Avevo sei anni quando mi sono innamorato di questo mondo – racconta – A tavola sedevo con Luigi Ontani, Gillo Dorfles, Achille Perilli e Bernard Zimmer, amici di mio padre Raffaele che venivano a bottega di ceramica nei laboratori fucina di Terraviva e Vianova che conduceva, col maestro della ceramica di suo pari rango Ferdinando Vassallo.

Ho ascoltato le loro storie, ho imparato, prima ancora di scrivere, cos'erano l'arte povera e la transavanguardia”. La cultura messa a mestiere. Oggi Valerio dialoga, interagisce con i grandi. A riprova? L'album, gelosamente conservato, che lo ritrae con nomi prestigiosi come Giosetta Fioroni, Riccardo Dalisi, Enzo Cucchi, Jannis Kounellis. Tutti incantati dal suo sorriso e dai suoi modi da gentiluomo. Tutti pronti a galoppare con lui sulle ali della fantasia.

Gli amici “Già a sei anni ho dialogato con Dorfles e Ontani” Ora mostre con Jodice e Paladino.

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“Capitani coraggiosi” di Erminia Pellecchia. 
Per le sue capacità, per la sua determinazione, per i suoi modi da galantuomo, Il Mattino gli ha dedicato la prima pagina.
Noi orgogliosi di Lui.
Valerio Falcone giovane imprenditore, già amministratore unico della Falcone Immobiliare Srl, lavora oltre 15 ore al giorno con ritmi computerizzati. Ha fatto della sua passione per l'arte e il design la sua principale fonte di ispirazione. Tra i suoi amici i più importanti artisti, critici e galleristi in Europa. A Montecorvino Rovella in provincia di Salerno una delle sue tante passioni, l'Azienda Fornace Falcone, famosa in tutto il mondo per la realizzazione di manufatti in terracotta. I suoi prodotti sono presenti nelle ville, nei palazzi e nei siti più importanti. In quest'ultima vengono a lavorare, quotidianamente, artisti da ogni parte del mondo. Da diversi anni promuove importanti eventi culturali.


POESIE E FORME

Di Claudia Izzo

Ha quasi cento anni la Fornace Falcone, azienda leader nella produzione di manufatti in terracotta. Sorta con Armando Falcone, fiorita con suo figlio Raffaele e oggi ai massimi livelli con Valerio, l'azienda opera nel pieno rispetto della tradizione e dell'ambiente, nella Valle Sant'Andrea, a Montecorvino Rovella.


Sorridono al sole i noccioleti che portano alla Valle Sant'Andrea, a Montecorvino Rovella, dove sorge la Fornace Falcone. Azienda leader nella produzione di manufatti in terracotta.

Qui si apre alla vista il “Prato del Paradiso” dove, come in un rituale magico, dodici otri del 1400 provenienti dalla lontana Estremadura, antica provincia del Portogallo, sono disposti in circolo, quasi a dar vita a una danza dell'accoglienza. Si viene così catapultati in un luogo incantato, senza eguali, in cui si venerano il dio Fuoco e la dea Argilla, protagonisti inscindibili di un patto centenario. Tra due anni, infatti, l'azienda, sorta con Armando Falcone, fiorita con suo figlio Raffaele ed oggi ai massimi livelli con Valerio, nel pieno rispetto e dell'ambiente, compirà ben cento anni.

E' questa una lunga storia, tramandata nel tempo, fatta di miscele di argille stagionate e lavorate in molazze, mescolate in modo omogeneo affinché l'argilla conservi la naturale disposizione “disordinata” della struttura lamellare. I pezzi così realizzati, rigorosamente prodotti a mano, sono caratterizzati da grande resistenza. Sono i telai di legno a forgiarli, sono sapienti mani bagnate a lisciarne le superfici. E' da questo contatto che nasce la poesia delle forme. 

Valerio, classe '82, che a sei anni incontrava a casa Edoardo Sanguineti e Gillo Dorfles, amici del padre,- lì è iniziata la mia “malattia”- dice; ben conosce questa sorta di alchimia che lega le abili mani dell'uomo a questo materiale “povero”, il cui primo utilizzo risale alla Preistoria. Amministratore della prima Srl unipersonale costituita in Italia, è il più giovane collezionista italiano d'Arte Contemporanea. Il suo sguardo esprime profondità ed equilibrio, un misto di passione, creatività, ingegno, coraggio e stile.

Lavora, organizza, intesse contatti, vola da una parte all'altra del mondo, crea progetti con lo sguardo volto ai suoi luoghi del cuore, luoghi colmi di opere dei più grandi maestri dell'Arte Contemporanea. 

Sulla parete, tra firme d'autore e messaggi di Capo di Stato, una frase: “ Senza entusiasmo non si è mai compiuto niente di importante”. E' nel suo spazio espositivo al “Cilento Outlet Village”, ad Eboli, un'altra sua scommessa vinta che, sulla parete accanto a un tavolo da ping-pong campeggiava, tempo fa, un'altra frase: “Si può scoprire di più su una persona giocando due minuti una partita di ping-pong, che in una vita intera”.

E' quanto, nel suo studio londinese di architettura, Zaha Hadid, designer irachena, firma della Stazione Marittima di Salerno da poco scomparsa, disse a Valerio.

Nel laboratorio, alle cui pareti sono appesi antichi telai, sagome in legno con cui venivano realizzate le terrecotte della Fornace, vengono create le opere commissionate dai grandi artisti. E' qui che opere d'Arte attendono di partire per New York, altre sono di ritorno dalla triennale di Milano, altre ancora sono in partenza per l'Austria.

In una delle tante scatole di legno chiaro, già pronte per essere spedite oltreoceano vi sono pregiati pezzi dal valore inestimabile di una personale di un guru del design. L'entusiasmo di Valerio è contagioso. Sulle mensole, prepotentemente, s'impongono i corni rossi, da alcuni anni immagine simbolo della Fornace Falcone.

Il cuore pulsante, l'anima del mondo del giovane Valerio è la Fornace. A doppia camera, di tipo romano, dove ogni cottura necessita di duecento quintali di legna per raggiungere in quarantotto ore una temperatura di mille gradi, essa pulsa di un'Energia cosmica, divenendo una bolla dorata di calore. “E' il fuoco il vero artista” sussurra Valerio e sembra quasi di cogliere nel suo sguardo un senso di gratitudine verso il Fuoco, che dà vita alla materia grezza, esternandola.


La cottura a legna fa sì che le fiamme lambiscano direttamente i pezzi conferendo loro la necessaria durezza insieme a quel colore caratteristico che va dal giallo paglierino al rosa antico, dal color cipria al rosso mattone. I suoi prodotti arricchiscono strutture storiche in Italia ed in Europa: li troviamo presso gli Scavi di Pompei, la Reggia ed il Parco di Capodimonte, la Reggia di Caserta, la Certosa di San Lorenzo a Padula, la Torre Vicereale di Cetara, Palazzo Poli a Roma, solo per citarne alcune.

Valerio è una sorta di giovane mecenate del XX secolo, ideatore del primo Porto di Arte Contemporanea a Pollica, nel cuore del Cilento. Laureato con il massimo dei voti in Scienze dei Beni Culturali, naviga a vele alte nei mari sconfinati dell'Arte Contemporanea, del Design, dell'Architettura; condottiero della sua antica azienda, riunisce alla sua corte esponenti del mondo dell'Arte, intessendo con loro rapporti di sincera amicizia.

Gli antichi otri del suo “Prato del Paradiso”, della lunghezza di cinque metri e del peso di quaranta quintali, anticamente “forzieri” interrati di provviste di grano, olio, vino, hanno accolto il riposo pomeridiano di personaggi di spicco del calibro di Luigi Ontani. Le loro bocche, avvolte da pelli di serpente, sono servite come cassa di risonanza ad un famosissimo cantautore.

E' su questo prato che si svolge la Biennale della Fornace Falcone, La Festa del Fuoco, momento di creazione, di progettazione, di sperimentazione tra artisti, critici e cultori tra cui Achille Bonito Oliva, Enzo Cucchi, Gillo Dorfles, Giosetta Fioroni, Fabrizio Carola, Luigi Ontani, Mimmo Iodice, Mimmo Paladino, Riccardo Dalisi, Sandro Chia, Valerio Dehò.

“L'importante”, afferma Valerio, “resta, comunque, no la ricchezza, né tantomeno ciò che ti hanno lasciato gli altri, ma la semplicità, l'educazione e l'essere una persona perbene”.



PANORAMA

Di Chiara Raiola

Il cotto d'autore della Fornace Falcone

Viene usato per i tetti di Pompei e da artisti di fama mondiale


Non si vede il mare dalla Fornace Falcone, ma c'è molto di più. Ci sono la terracotta, la lavorazione antica dei manufatti, la storia di un prodotto usato dagli antichi romani per costruire palazzi e monumenti e utilizzato ancora oggi da un'edilizia di qualità e da un'architettura raffinata.

L'azienda è stata fondata dal bisnonno 98 anni fa, racconta Valerio Falcone, 34 anni. Siamo alla quarta generazione il nostro è un lavoro arcaico più che artigianale viene realizzato tutto esclusivamente a mano. L'impasto di quello che diventerà il cotto per pavimenti e rivestimenti avviene utilizzando miscele di argille stagionate: si foggiano i pezzi uno a uno e si lasciano essiccare fino a 120 giorni. Poi vengono rifiniti a mano eliminando le sbavature prima di finire nella fornace alimentata a legna ed essere cotti a mille gradi. “E' questo il cuore dell'azienda” dice Valerio “un tempo ogni comune aveva una fornace, oggi ne sono rimaste davvero poche”. I Prodotti Falcone sono nei siti più importanti del mondo: Pompei è il nostro orgoglio dove abbiamo restaurato tutto il sito archeologico. Abbiamo appena terminato un borgo intero in Umbria, Postignano, e collaboriamo con architetti ed artisti di fama mondiale. Grazie alla qualità del nostro lavoro la crisi non ci ha toccato.


PER VALERIO FALCONE

Si ritiene fortunato e lo è. Valerio Falcone è molto grato al destino per avergli <dato tanto>. Oltre al talento, il giovane imprenditore, ha avuto la fortuna di respirare un'aria diversa fin da piccolo e di nascere in una famiglia “del mestiere”, che gli è stata sempre di grande sostegno.

Italiano, Valerio in tutto.

Fisico asciutto, altissimo, è quasi 2 metri.

Lo incontriamo oggi la sua casa, seduto su un divano, i pavimenti in cotto, chiaramente realizzati nella sua azienda Fornace Falcone conosciuta in tutto il mondo per la realizzazione, produzione di manufatti in cotto.

Appesi alle pareti parte della sua collezione d'arte contemporanea (è considerato il più giovane collezionista d'arte contemporanea in Italia) da Beuys a Warhol da Perilli a Paladino da Ontani a Uncini.

Tra le sue passioni, che in qualche modo diventano anche lavoro oltre all'arte contemporanea, il design, l'architettura e la moda.


TESTO DI FRANCESCLA BLASI

L'arte, si sa, è un richiamo incontrollabile che spinge oltre quelli che sono i propri confini personali e territoriali. É proprio quel richiamo al quale non si riesce mai a dire di "no" che ha portato Valerio Falcone ad andare oltre la sua terra, oltre il proprio essere, alla scoperta di un"io" più consapevole e di un mondo più ampio di prospettive e intrecci creativi.  

Valerio Falcone, però, non è solo un uomo di arte, ma anche un imprenditore che dell'arte ne ha fatto un mestiere e un lavoro. La sua sensibilità e la sua visionaria percezione di guardare oltre le mode e gli entusiasmi effimeri, gli ha permesso di entrare in contatto con artisti di fama internazionale e con giovani promesse che - anche grazie a lui - sono stati scoperti da critici e grande pubblico. Valerio è un mecenate moderno, di quelli che credono che l'arte possa rendere il mondo migliore e sicuramente più responsabile. Perché l'arte non è solo un bel quadro o una scultura da ammirare, ma è una filosofia di vita. L'arte è creare rapporti tra la gente anche di culture lontane, è intessere fila invisibili di amicizie ed empatie, è sviluppare collaborazioni e nuove idee. Valerio Falcone mette in contatto le persone, che siano artisti, pubblico, appassionati ed esperti del settore, e sviluppa nuovi viaggi creativi dove la meta si trasforma ogni volta perché da un qualcosa nasce e si sviluppa sempre altro. Ed è qui che subentra il Valerio imprenditore, quello che canalizza gli entusiasmi e li trasforma in concretezze. Il suo operato è una preziosa risorsa non solo per il territorio salernitano e campano, ma per quello nazionale, perché, grazie ai suoi intuiti, la collettività intera può gioire di opere e idee che altrimenti non vedrebbero la luce. E’ geniale ma anche coraggioso dal momento che la cultura nella sua globalità e con essa l’arte non sempre ripaga del tempo, delle energie e degli investimenti che si impiegano. Ma Valerio ha passione e abnegazione e salta l’ostacolo prima che qualche ripensamento lo possa frenare. 

Tutto ha inizio nella Valle Sant'Andrea, a Montecorvino Rovella, paesino in provincia di Salerno, dove sorge l’Azienda Fornace Falcone, conosciuta in tutto il mondo per la realizzazione di raffinati manufatti in terracotta. I suoi prodotti sono presenti nelle ville, nei palazzi e nei siti storici più importanti del Paese, come gli Scavi di Pompei (Coperture Terme Suburbane e Insula IX Regio I), la Reggia e il Parco di Capodimonte, il Palazzo Lanfranchi a Matera, la Reggia di Caserta e la Certosa di San Lorenzo a Padula, oltre che in altre realtà altrettanto prestigiose d’Europa.

L’antica fornace a legna di Falcone non è un semplice laboratorio che produce e trasforma l’argilla e la creta seguendo i dettami rigidi e scrupolosi della tradizione, ma è un luogo dove si respira arte, dove si viene contaminati dalla potenza dell’estro. Si tratta di un museo a cielo aperto che ospita mostre, istallazioni, performance, incontri con artisti di fama mondiale. Lì, in quell’angolo di verde, circondato da opere d’arte e di design, Valerio accoglie straordinarie personalità del panorama artistico e culturale del nostro tempo. Non è raro incontrare qualche celebrità straniera arrivata da lontano per sviluppare universi innovativi nella Fornace Falcone. Non è raro poter interagire con questi maestri che d’un tratto appaiono di carne e umanità e non solo figure inarrivabili, protetti e avvolti dal proprio guizzo creativo. Non è raro che si possa addirittura assistere al lavoro di questi artisti che, spesso, raccontano, spiegano e illustrano i propri lavori prima ancora che diventino materici. Non è raro, poi, che nella sua struttura vi siano professori e allievi dell'Accademia di Belle Arti di Napoli che progettano e organizzano con Valerio nuovi incontri e sperimentazioni. 

Grande amante dell’arte, Valerio colleziona e ricerca pezzi di pregio in giro per il mondo tanto da essere stato definito il più giovane collezionista italiano ad avere opere di inestimabile valore. Come ogni collezionista che si rispetti, però, non ama farsi propaganda di quello che possiede, perché il suo è amore autentico per le opere, non semplice accumulo di averi da ostrare. Negli anni quelli che erano rapporti di lavoro, si sono trasformati in solide amicizie, reciproci scambi di opinioni e visioni. Tra i suoi amici, infatti, figurano i più importanti artisti, critici e galleristi europei che scelgono questo ritrovo appartato e a tratti bucolico dell'entroterra salernitano per ideare i propri lavori e immaginare nuovi percorsi artistici. 

Coadiuvato dal padre Raffaele, ceramista di lungo corso, Valerio è amministratore unico della Falcone Immobiliare Srl. Laureatosi con il massimo dei voti, Valerio ha da sempre dimostrato attitudine per questo settore, passando interi pomeriggi a chiacchierare con artisti, a visitare gallerie, studi, mostre, a organizzare eventi e rassegne che andassero ben oltre le semplici esposizioni autocelebrative. Il Prato del Paradiso della sua Fornace, ogni due anni, da oltre quarant’anni, accoglie la Festa del Fuoco, momento atteso e imperdibile tra i più importanti eventi culturali d’Italia che vede protagonisti poeti, ceramisti, musicisti, pittori e scultori accomunati tutti dalla medesima passione chiamata arte. In quel luogo, dal tramonto e fino all’alba, riscaldati e illuminati da un fuoco costante, la Fornace crea e costruisce nuovi manufatti, mentre gli artisti declinano le proprie emozioni creative seguendo le personali inclinazioni. 

Valerio ama sperimentare e lavorare su nuove prospettive. Una delle sue recenti scommesse riguarda lo spazio espositivo “Fornace Falcone” che si trova all’interno del "Cilento Outlet Village", a Eboli, primo centro commerciale in Italia ad avere un contenitore che produce cultura. Si tratta di una grande galleria, di oltre cinquecento metri quadrati, un contenitore di idee e di progetti artistici, una sala polivalente dedicata all'arte contemporanea ed alla cultura, superando la banale opposizione tra cultura e consumi. L'idea non nasce dal nulla, ma da un lungo lavoro di promozione degli artisti su tutto il territorio, secondo un progetto ampio e ramificato che Valerio Falcone ha portato avanti negli ultimi anni. 

Dal centro commerciale, poi, Valerio è arrivato a volersi cimentare in un’altra avventura ancora più ambiziosa, unica nel suo genere. Nascerà, infatti, a Pollica, frazione Acciaroli, nel cuore del Cilento, il primo porto d’arte contemporanea in Italia. Artisti famosi, oltre a giovani promesse, stanno già lavorando con Valerio per far parte di questo nuovo incubatore culturale. Le installazioni saranno esposte nei luoghi accessibili dal porto che diventa la via di accesso di questo percorso: materiali poveri come latta, ferro, acciaio, legno, rame e ceramica, prenderanno vita su uno scoglio dietro la torre o sull’isolotto del porto. Mostre pittoriche, invece, saranno ospitate al Castello dei Principi Capano di Pollica e al Museo del Mare di Pioppi. 

L’arte, per Valerio Falcone, è richiamo all’antico, al nostro passato e alle nostre origini, ma è anche sguardo verso l’orizzonte del futuro che dipana occasioni solo per chi ha l’ardire di afferrarle.

Francesca Blasi